Ezechiele 3:1-11
“di’ loro: “Così parla il Signore, Dio”, sia che ti ascoltino sia che non ti ascoltino …”
“[1] Egli mi disse: «Figlio d’uomo, mangia ciò che trovi; mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele». [2] Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo. [3] Mi disse: «Figlio d’uomo, nùtriti il ventre e riempiti le viscere di questo rotolo che ti do». Io lo mangiai, e in bocca mi fu dolce come del miele. [4] Egli mi disse: «Figlio d’uomo, va’, recati alla casa d’Israele e riferisci loro le mie parole; [5] poiché tu sei mandato non a un popolo dal parlare oscuro e dalla lingua incomprensibile, ma alla casa d’Israele, [6] non a molti popoli dal parlare oscuro e dalla lingua incomprensibile, di cui tu non capisca le parole. Certo, se io ti mandassi a loro, essi ti darebbero ascolto; [7] ma la casa d’Israele non ti vorrà ascoltare, perché non vogliono ascoltare me; infatti tutta la casa d’Israele ha la fronte dura e il cuore ostinato. [8] Ecco io rendo dura la tua faccia, perché tu possa opporla alla faccia loro, e rendo dura la tua fronte, perché tu possa opporla alla fronte loro; [9] io rendo la tua fronte come un diamante, più dura della selce. Non li temere, non ti sgomentare davanti a loro, perché sono una casa ribelle». [10] Poi mi disse: «Figlio d’uomo, ricevi nel tuo cuore tutte le parole che io ti dirò e ascoltale con le tue orecchie. [11] Va’ dai figli del tuo popolo che sono in esilio, parla loro e di’ loro: “Così parla il Signore, Dio”, sia che ti ascoltino sia che non ti ascoltino».
Dopo l’assaggio della visione della gloria di Dio da parte di Ezechiele, dopo aver visto quello che non sapeva bene definire, quell’essere che assomigliava a un uomo seduto sul trono … dopo essersi reso conto che Dio gli stava mostrando cose meravigliose, incredibili, arriva il momento in cui il Signore direttamente parla a Ezechiele e lo fa usando, anche in questo caso, delle immagini, un linguaggio simbolico …
Infatti, gli dice di mangiare fisicamente il rotolo della profezia, mangiare il rotolo nel quale Dio aveva scritto tutte le parole che voleva rivelare al residuo del Suo popolo …
Anche questo aspetto è interessante, cioè Dio precisa e lo prepara dicendo che lo mandava non solo a residuo di Giuda, ma al resto dei figli di Israele, quindi all’insieme degli israeliti, sia quelli che restavano del regno del nord, delle dieci tribù, che quelli del regno del sud, quindi del regno di Giuda …
A tutti loro li mandava per portare la Sua parola e lo avverte del fatto che non lo avrebbero ascoltato, pur trattamdosi di un popolo che conosceva benissimo la sua lingua …
Questa capacità di capire, però, non li avrebbe resisti più accoglienti rispetto alle parole di Ezechiele … un popolo che conosceva la lingua, ma non voleva ascoltare la parola del Signore!
Così Ezechiele si prepara ad affrontare questo triste e duro lavoro di presentazione delle parole di Dio ad un popolo che già preventivamente sapeva che avrebbe fatto resistenza …
Un altro particolare che il libro racconta è l’esperienza di Ezechiele nel mangiare quel rotolo, cioè quella di assumere in bocca qualcosa che gli risultò estremamente dolce … il che mi ha fatto pensare al fatto che, a prescindere dalle prospettive, indipendentemente dal fatto che la parola di Dio ci presenti qualcosa di piacevole o no, al di là delle parole che quella volta mette davanti a noi, quindi che si tratti di giudizio, di rimprovero o di incoraggiamento, edificazione … resta il fatto che la Parola di Dio per noi è in sé dolce, perché è importante, fondamentale per la nostra vita e quindi intrinsecamente, essenzialmente dolce … perché è il segno della cura di un Dio che Si rivela, che non resta chiuso in Sé, o muto davanti alle nostre situazioni, alle nostre circostanze, ai nostri bisogni … e perfino davanti al nostro comportamento …
Dio preparò Ezechiele, lo rese resistente, capace di sostenere la contrapposizione di Israele … anche questo aspetto è molto importante: Dio non manda i Suoi servi allo sbaraglio, Egli stesso Si sarebbe preso cura di lui e lo avrebbe reso capace, in condizioni di poter resistere a tanta contrapposizione, anche reggere lo scoraggiamento perché il popolo non lo avrebbe ascoltato!
A Ezechiele raccomanda prima di fare proprie le Sue parole … Mangiale, falle tue e poi presentale con coraggio al mio popolo, dille con determinazione e chiarezza, afferma che è Dio che parla, presenta ciò che ti dico … Come non pensare allo studio, all’approfondimento della Parola per poi presentarLa … questo è il tuo compito, non quello di costringere ad ascoltare, ma di presentare fedelmente la Mia parola!
Fallo sia che ti ascoltino, sia che non ti ascoltino! Anche questo aspetto è estremamente importante e mi fa pensare al servizio profetico, ma anche alla predicazione della Parola .. il compito di colui che la predica è quello di essere fedele al Signore, di essere fedele al testo, di essere fedele alla volontà di Dio in ciò che Egli rivela nella Sua Parola, indipendentemente dal fatto che coloro ai quali è destinata ascoltino o meno!
È Dio che ha la capacita e la potenza di intervenire nel cuore, non colui che annuncia la Parola, per cui è con atteggiamento di serenità e di tranquillità, ma anche di determinata convinzione, che la Parola di Dio va presentata, però indipendentemente dal risultato che vedremo!
Come dirà l’apostolo Paolo più avanti nel tempo, indubbiamente la Parola che annunciamo, il Vangelo, risulta per taluni come una Parola di vita, di Grazia, di Salvezza … mentre per altri risulterà una Parola di giudizio, di morte, a causa del loro rifiuto …
Buondì! 📖🙏😘